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100 anni dalla fine della Grande guerra
GEDENKKONZERT 100 JAHRE ENDE 1. WELTKRIEG
SABATO 3 NOVEMBRE 2018
|
ore
19:00
Rathaus Kötschach-Mauthen Kötschach, 390 - Kötschach, Austria
In
occasione
delle
celebrazioni
per
il
centenario
dalla
fine
della
Prima
guerra
mondiale
il
Coro
Leone
è
stato
invitato
a
rappresentare
l’Italia
ad un evento musicale di rilievo internazionale presso l’Auditorium municipale di Kötschach-Mauthen, in Austria.
Altamente
significativo
il
luogo:
la
città
è
infatti
il
primo
centro
importante
che
si
incontra
provenendo
dal
passo
di
Monte
Croce
Carnico,
noto
per
essere
stato
sede
di
alcuni
tra
i
più
aspri
combattimenti
avvenuti
durante
la
Grande
guerra,
testimoniati
oggi
dalle
fortificazioni
ancora
presenti
sul
luogo
e
dai
moltissimi
documenti
e
reperti
raccolti
nel
museo
cittadino
dedicato
al
conflitto,
uno dei maggiori in Europa.
In
questa
cornice,
formazioni
canore
e
strumentali
di
paesi
un
tempo
nemici
si
sono
incontrate
quest’anno
per
ricordare
il
terribile
evento
bellico.
E
lo
hanno
fatto
in
uno
spirito
di
profonda
amicizia
e
fratellanza:
non
solo
perché,
è
fin
troppo
chiaro,
le
antiche
inimicizie
non
hanno
più
ragion
d’essere,
ma
anche
nella
convinzione
che
solo
assieme
si
può
osservare
un
evento
tragico
di
quella
portata
con
il
giusto
sguardo.
Per
usare
le
parole
di
Walter
Schaumann
“
I
sentieri
che
un
tempo
dividevano
il
fronte
oggi
devono
unirci”
,
e
nulla
come
il
linguaggio
della
musica,
intrinsecamente
universale, è in grado di farlo.
Il
Coro
Leone
ringrazia
l’amministrazione
di
Kötschach-Mauthen
per
la
perfetta
organizzazione,
la
splendida
accoglienza
e
l’ospitalità
ricevute,
e
l’
Associazione
Dolomitenfreunde
-
Friedenswege
(Amici
delle
Dolomiti
-
Le
vie
della
pace),
promotrice
dell’iniziativa
e
ispiratrice
dello
spirito
di
questo
evento:
l’associazione,
infatti,
costituisce
un
gruppo
di
lavoro
permanente
sulla
Prima
guerra
mondiale
e
raccoglie
volontari provenienti non solo dall’Austria, ma anche dall’Italia, dall’Ungheria, dalla Germania, dal Belgio, dalla Slovenia e dall’Inghilterra.
download locandina
da Stelutis Alpinis
«Se tu vens cassù ta' cretis
là che lôr mi àn soterât,
al è un splaz plen di stelutis;
dal miò sanc l’è stât bagnât.»
Hanno scritto di noi:
SÜDDEUTSCHE ZEITUNG
“Con
il
suono
del
diapason,
il
petto
del
solista
Pier
Giorgio
Orsi
si
gonfia,
subito
dopo
gli
altri
28
componenti,
tenori,
baritoni
e
bassi
del
Coro
Leone
eseguono:
Era
una
notte
che
pioveva
.
Una
canzone
che
racconta
la
pioggia
e
il
vento
frangersi
contro
le
rocce
delle
tempestose
cime
e
affliggere
il
turno
di
guardia
delle
truppe
di
montagna
italiane,
gli
Alpini.
In
alta
montagna,
nella
tenda,
si
sentiva
solo
l'umidità
della
pioggia
anziché
il
contatto
della
donna amata.
Pathos
totale
e
grande
malinconia
caratterizzano
le
canzoni
cantate
dal
coro
maschile
da
Bologna
per
il
centesimo
anniversario
della
fine
della
Prima Guerra Mondiale.”
WIENER ZEITUNG
“Al
concerto,
il
coro
di
ben
30
componenti
ha
cantato
brani
il
cui
testo
è
stato
scritto
dai
soldati
stessi
o
è
stato
tratto
dalle
loro
lettere
ai
genitori,
alle
spose
o
alle
amate
in
patria.
Anche
generazioni
più
giovani
hanno
creato
dei
testi
per
non
lasciare
cadere
nell'oblio
le
esperienze
dei
padri
e
dei
nonni.
«
Siamo
cresciuti
insieme
alle
loro
narrazioni.
Per
questo
noi
possiamo
non
solo
comprendere,
ma
anche
'sentire'
questi
testi
»
, chiarisce Piazzi.
Testimoni
di
una
guerra
che
ha
cambiato
per
sempre
l'Europa,
i
canti
sono
certo
poetici,
ma
anche
rudi
e
schietti
nella
disperazione,
e
senza
afflato
eroico.
La
stella
alpina
fiorisce
sui
caduti,
le
famiglie
pregano
per
la
pace,
e
le
donne
non
trovano
i
loro
uomini,
ma
solo le tombe.”
MEINBEZIRK
“Il
coro
maschile
Coro
Leone
,
diretto
da
Pier
Luigi
Piazzi,
fondato
nel
1967,
è
celebre
per
le
canzoni
tradizionali
e
degli alipini. (…)
Ha
presentato
marce
e
canzoni
del
tempo
della
prima
guerra
mondiale.
Il
programma
è
stato
completato
con
aneddoti
sui
singoli
brani
e
descrizioni
della
terribile
vita
quotidiana
in
tempo
di guerra. (…)
Si
poteva
quasi
sentire
l'orrore
della
guerra,
ma
nel
finale
[tutti
i
musicisti]
insieme
hanno
cantato
gli
inni
nazionali
e
la
volontà
di
un
futuro
pacifico ha prevalso.”
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